Scopriamo insieme

Le Tecniche ed il Trattamento Osteopatico

Il trattamento osteopatico è scandito da due momenti consecutivi, anamnesi ed esame oggettivo.
La valutazione anamnestica consiste in un’intervista per valutare la persona, per chiedere per quale motivo il paziente si presenta in studio, tentando di rilevare se ci sono controindicazioni al trattamento. In caso positivo vengono inserite anche domande su passati incidenti, traumi o interventi chirurgici, sullo stile di vita, sui comportamenti posturali durante il lavoro o lo studio.

Scopriamo insieme

Come si realizza un trattamento osteopatico?

La prima fase è indispensabile per capire la natura del dolore. Infatti, come possiamo apprendere dai pricipi dell’osteopatia, il dolore è una tattica che il corpo usa per esprimere una difficoltà cui non riesce più a far fronte. La migliore conoscenza della persona e della sua storia clinica, permette di individuare le motivazioni che hanno indotto il corpo a far suonare un campanello d’allarme, dando così un senso al dolore.

Segue poi l’esame oggettivo, durante il quale l’osteopata osserva il paziente per capire il suo portamento posturale, se la colonna vertebrale è sovraccaricata in qualche punto, se ci sono disfunzioni nei muscoli, se c’è un atteggiamento che danneggia il buon funzionamento della cavità toracica, addominale o pelvica. L’osteopata inoltre richiede di compiere alcuni movimenti per esaminare la funzionalità delle articolazioni.

individuazione delle problematiche come tecniche del trattamento osteopatico

Infine l’osteopata effettua alcuni test palpatori per valutare la zona che presenta il dolore, altri per prendere in considerazione zone distanti dal dolore, che potrebbero essere collegate al dolore stesso e forse esserne la causa.

Viene poi il trattamento vero e proprio, che consiste in una serie di tecniche manuali che servono a recuperare la mobilità e l’elasticità delle strutture muscolo-scheletriche-viscerali. Alla fine del trattamento osteopatico, il paziente viene nuovamente esaminato per rilevare se ci sono stati miglioramenti riguardanti il dolore e la funzionalità delle parti del corpo esaminate.

Tale trattamento osteopatico ha una durata che varia dall’ora alla mezz’ora, mentre la prima visita ha una durata più ampia.

Una breve spiegazione sulle

Le Tecniche Osteopatiche

La cura osteopatica può impiegare diverse tecniche di trattamento, utilizzate in funzione delle necessità terapeutiche.

È possibile distinguere tali tecniche in tre grandi categorie:

  • Tecniche strutturali
    Attraverso specifiche e rapide operazioni di rilasciamento delle articolazioni e dei tessuti muscolari ripristinano la mobilità della struttura ossea e articolare. Oltre che risultati puramente meccanici, hanno effetti biochimici, poiché favoriscono il corretto scambio di fluidi all’interno delle parti del corpo su cui si attua la manipolazione, e una forte influenza neurologica, poiché favoriscono l’emanazione di giusti impulsi dalle terminazioni della parte trattata.
  • Tecniche viscerali
    Consentono di favorire la regolare funzione di un organo, digestiva, di assorbimento o di espulsione, sia dal punto di vista meccanico sia da quello biochimico.
    Le visceri si muovono sotto l’influsso della pressione diaframmatica. Tale movimento viscerale può essere modificato o scomparire. L’osteopatia consente all’organo di recuperare il suo funzionamento naturale e di correggere in tal modo gli sconvolgimenti legati alla diminuzione di mobilità. Infatti esiste una stretta relazione tra i visceri e la struttura muscolo-scheletrica; tanto che una cattiva funzione della colonna vertebrale può condizionare uno o più visceri e viceversa. Individui che soffrono di mal di schiena evidenziano problemi di mobilità del fegato, del colon, del rene o dell’utero. Il trattamento osteopatico è teso a ripristinare una buona mobilità viscerale attraverso l’addome e il diaframma.
  • Tecniche cranio-sacrali e fasciali
    Agiscono sul movimento di corrispondenza fra le ossa del cranio e il sacro, ristabilendo quella combinazione di parti ossee, legamentose, muscolari, e fasciali che permettono l’equilibrio delle funzioni cranio sacrali e il rilasciamento dei tessuti miofasciali. Queste tecniche agiscono sulla fascia e le sue relazioni fra disturbi muscolo-scheletrici, dolori, tensioni e stato generale della fascia.

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