Che cos’è il dolore alla spalla?

Per dolore alla spalla si intende un sintomo che varia dal semplice fastidio alla perdita di funzionalità dell’arto superiore. Questa manifestazione può originare dai muscoli, dall’articolazione o da elementi circostanti (es. tendini, legamenti) ed irradiarsi lungo tutto l’arto superiore, verso il collo, la nuca ed il torace.

In genere, il dolore alla spalla si associa a rigidità articolare e ridotta mobilità dell’arto superiore.

Il dolore alla spalla è un sintomo che può risultare da numerose condizioni patologiche e non. Può avere una durata transitoria e risolversi spontaneamente. Tuttavia, se questo sintomo è persistente e particolarmente grave, è sempre meglio effettuare una visita specialistica in modo da ottenere una diagnosi precisa. A seconda della causa scatenante del dolore alla spalla, il medico indicherà un trattamento specifico e mirato per risolvere o alleviare il problema.

Spalla: la visione osteopatica

Quando un paziente lamenta dolore alla spalla, bisogna effettuare un’accurata anamnesi e valutazione per ricercare con attenzione la causa o le cause che possono aver scatenato la sintomatologia.


La visione osteopatica non porta a valutare esclusivamente il distretto della spalla, ma tutto ciò che lo circonda e che ha connessioni con questa articolazione.

Una buona valutazione osteopatica prevede:

  • la comprensione della localizzazione del dolore e delle modalità di insorgenza (trauma, associazione con un movimento o con una posizione, la notte, la mattina, etc…);
  • la valutazione della mobilità articolare passiva e attiva attraverso test ortopedici, di tutto il complesso della spalla e non solo dell’articolazione gleno-omerale! In particolare, la clavicola presenta connessioni fasciali molto estese al collo e al torace, perciò risulta fondamentale un’accurata valutazione;
  • la palpazione e la valutazione del rachide cervicale, in quanto le radici nervose di C4 e C5, se irritate, possono causare sintomi al muscolo elevatore della scapola e al muscolo deltoide;
  • la valutazione della prima costa (K1), del passaggio cervico-dorsale (C7-D1) e dello sterno, che “chiudono il cerchio” con la precedente valutazione della clavicola;
  • la valutazione dell’arto superiore, in particolare di gomito e polso, viste le connessioni muscolari e fasciali con la spalla;
  • l’esame posturale: un atteggiamento ipercifotico dorsale porta l’omero in rotazione interna, creando un conflitto tra la testa omerale e l’acromion durante l’abduzione, con conseguente sofferenza dei tendini della cuffia dei rotatori;
  • la valutazione del diaframma toracico, al quale sono “sospesi” stomaco e fegato, in quanto innervato dal nervo frenico (C3-C5) e che con le sue inserzioni può causare tensioni muscolari sulla colonna, alterando la postura;
  • se il dolore si presenta a livello della scapola e della spalla destra, bisogna valutare la colecisti ed il fegato, per la relazione fasciale e neurologica;
  • se il dolore si presenta a livello della spalla sinistra, è necessario valutare lo stomaco, per la relazione legamentosa e neurologica.

Al termine di questa approfondita valutazione, verrà trattato il paziente con particolare attenzione alle strutture che sono risultate coinvolte nell’algia di spalla.

Nei casi in cui siano presenti segni di compromissione organica, verrà approfondita la valutazione. Tramite opportuna visita medica specialistica ed eventuali accertamenti diagnostici strumentali (RX, RMN, etc…), lo specialista potrà consigliare adeguatamente il paziente. Questo al fine di mettere in atto una sinergia che permetta di ottenere il massimo beneficio per il paziente affetto da dolore alla spalla.

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