Sono molte le persone che soffrono di mal di schiena: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è la prima causa di disabilità al mondo. Complice la sedentarietà imposta dalla pandemia da COVID-19, lo smart working, o cattive abitudini, come non fare la giusta attività fisica. Può durare poche ore o lunghi periodi, fino a causare problemi a lungo termine.
Tuttavia, una soluzione c’è. Che sia mal di schiena di origine articolare, reumatico, causato dalla gravidanza o da problemi di postura, è possibile trattarlo grazie all’osteopatia.
Cos’è il mal di schiena?
Quando parliamo di “mal di schiena” ci riferiamo a una sensazione che va da un fastidio occasionale e mal definito a un dolore che può essere intenso, continuo e invalidante e che può essere legato a molteplici cause.
Parliamo di lombalgia quando il dolore è localizzato alla parte bassa della schiena e alla parte superiore dei glutei, parliamo di dorsalgia quando invece il dolore è localizzato più in alto, dalla base del collo fino alla porzione appena sotto le scapole.
In base alla durata dei sintomi parliamo di forme acute, con una durata inferiore a 6 settimane, subacute, con durata compresa tra 6 settimane e 3 mesi e forme croniche, con durata superiore ai 3 mesi. Esistono poi le forme recidivanti, episodi inizialmente di breve durata che però tendono a ripetersi nel tempo sempre più di frequente e a durare sempre più a lungo diventando alla fine vere e proprie forme croniche.
Quali sono le cause del mal di schiena e come si manifesta?
Le possibili cause sono numerosissime, più o meno gravi, e tra queste ci sono anche ernie discali, fratture, infezioni, neoplasie, patologie degli organi interni, artriti, deformità.
Per fortuna molto più spesso, nove volte su dieci circa, il mal di schiena non è riconducibile a un problema organico sottostante ed è invece associato a un sovraccarico meccanico della colonna vertebrale: parliamo in questo caso di lombalgia o dorsalgia aspecifica, in base alla localizzazione nel tratto basso o alto della schiena.
Il mal di schiena può esordire con un episodio di blocco, ovvero un dolore molto intenso, associato a una importante contrattura muscolare che può durare anche qualche giorno, si accentua con il movimento e costringe il paziente a rimanere in posizione semiflessa. Normalmente si manifesta in maniera meno violenta con un senso di tensione, dolori muscolari e articolari che sono più spesso presenti dopo aver trascorso lungo tempo in piedi o seduti, possono essere accentuati da alcuni movimenti, come flettersi in avanti o indietro, e tipicamente si alleviano in posizione supina.
La presenza di altri sintomi, quali la sciatalgia (bruciore o formicolio esteso lungo l’arto inferiore), un senso di pesantezza in un punto ben definito accompagnato da un dolore molto intenso o ancora un dolore che non passa nemmeno la notte, possono farci pensare a quadri più complessi, che richiedono una maggiore attenzione.
Perché viene mal di schiena?
Quando non è presente una patologia maggiore sottostante il mal di schiena viene sempre per lo stesso motivo: la schiena sta svolgendo un lavoro troppo gravoso rispetto a quello che può tollerare. Questo può significare sia che il lavoro cui sottoponiamo la nostra schiena è troppo intenso, sia che la nostra schiena non è abbastanza allenata per sopportare un normale carico di lavoro.
Al giorno d’oggi, con una tendenza diffusa alla vita sedentaria, lavori che ci spingono a stare molto tempo seduti (posizione fortemente stressante per la colonna vertebrale), l’obesità sempre più presente nel mondo occidentale, i due meccanismi tendono a sovrapporsi.
Lo stress meccanico che ne consegue si esprime sotto forma di dolore: si tratta quindi di un problema funzionale e non organico, per il quale, per quanti esami strumentali faremo, non troveremo una causa ben definita.
Questo tipo di disturbo funzionale si può affiancare ad alcune delle forme legate a patologie specifiche sottostanti come nelle discopatie, nelle fratture vertebrali da osteoporosi e nelle deformità del rachide dell’adulto (quali scoliosi e ipercifosi).
In queste situazioni avremo un disturbo causato principalmente dalla patologia scatenante e secondariamente da un sovraccarico meccanico.
Inoltre, è stato dimostrato che il mal di schiena può essere influenzato negativamente da disturbi come l’ansia e la depressione, che aumentano non soltanto il rischio di incorrere in questa problematica ma anche l’intensità dei sintomi.
Come “curare” il mal di schiena?
Per eliminare il dolore disponiamo di numerose strategie da impiegare in base alle caratteristiche del mal di schiena e del paziente. Possono essere utilizzati farmaci analgesici, antinfiammatori, terapia manuale, terapia infiltrativa locale, terapie fisiche o ortesi (busti) che consentono di controllare i sintomi.
Tuttavia, è fondamentale fare una corretta diagnosi per scegliere l’approccio terapeutico più idoneo: una lombalgia aspecifica non si cura come una dorsalgia da frattura vertebrale osteoporotica e quadri particolari necessitano di un approccio specialistico ben mirato.
Non va tralasciata la chirurgia che, con le opportune indicazioni, rappresenta uno strumento terapeutico ulteriore.
Come prevenire il mal di schiena
Mantenere la schiena in salute richiede un’attenzione continua nel tempo.
L’esercizio fisico regolare è tra le strategie di prevenzione più efficaci. Praticare quotidianamente varie attività sportive sviluppa la muscolatura della schiena, aiuta a scaricare lo stress meccanico e permette di “sfogare” parte dell’ansia che potremmo aver accumulato.
Anche la postura è importante nella prevenzione del mal di schiena: variarla frequentemente, alternando la posizione seduta a quella in piedi ed al cammino evita di sovraccaricare la schiena e riduce la possibilità di creare problemi in seguito.
Se svolgiamo un lavoro d’ufficio è necessario prestare attenzione alla seduta: deve essere possibile regolare la posizione di videoterminale, sedia e scrivania in modo da ottenere una posizione comoda e soprattutto variabile. Inoltre, è buona norma effettuare brevi pause o utilizzare postazioni di lavoro accessibili stando in piedi.
Un ultimo accenno a come sollevare i pesi. Può sembrare una banalità, ma spesso per sollevare un carico facciamo forza sulla schiena e non su gambe e ginocchia: fare attenzione a non piegare eccessivamente la schiena in avanti potrebbe evitare una serie di traumi e fastidi.
In che modo l’osteopatia può agire sul mal di schiena?
Il mal di schiena, attraverso diverse tipologie di tecniche osteopatiche, può essere risolto nella maggior parte dei casi quasi completamente. Molto spesso viene trattato il sintomo localmente nella zona lombare, ma questo fa sì che il dolore si ripresenti ciclicamente e non si risolva mai. Con l’approccio osteopatico si vanno ad analizzare, oltre alla componente muscolare, anche quella viscerale, cranio sacrale e articolare che molto spesso concorrono nel causare questa problematica.
Per questo molto spesso con i trattamenti osteopatici si possono ottenere ottimi risultati su questo tipo di problematiche.
Che tipo di lavoro fa l’osteopata per il mal di schiena?
L’osteopata utilizza un approccio globale sul paziente perché molto spesso, anche se il paziente soffre di mal di schiena nella zona lombare, l’origine del problema non è lì, bensì distante. Come, per esempio, una dorsale rigida o un bacino che si muove male possono causare il classico mal di schiena.
Per questo motivo la prima visita si divide principalmente in 3 parti:
- anamnesi: l’osteopata analizza la storia clinica recente e passata del paziente facendosi un’idea, prima di tutto, se il trattamento osteopatico può essere indicato, e nel caso, quali zone andare a valutare poi con un esame fisico. Nel caso il paziente avesse una problematica non risolvibile osteopaticamente, il professionista è in grado di consigliare il miglior percorso terapeutico per il paziente;
- la seconda parte della visita consiste in un esame obiettivo del corpo del paziente dove l’osteopata, attraverso una serie di test e movimenti valuta e individua le eventuali zone da trattare;
- la terza parte è il vero e proprio trattamento in cui l’osteopata, con l’utilizzo di diverse tipologie di tecniche di sua conoscenza andrà a ripristinare la corretta mobilità delle zone bloccate in modo da consentire nuovamente al corpo di muoversi liberamente.
Il trattamento osteopatico è sicuro?
È un trattamento sicurissimo in quanto l’osteopata possiede diverse tecniche che si possono adattare a qualsiasi tipologia di paziente, dal neonato all’over 90. Se il professionista dovesse avere dei dubbi sulla possibilità di trattare il paziente consiglierebbe degli esami strumentali o visite specialistiche di approfondimento prima di procedere alla manipolazione del paziente.
La manipolazione causa dolore al paziente?
Alcuni tipi di trattamento possono essere leggermente fastidiosi, altri invece sono totalmente indolore. Il professionista durante tutto il trattamento solitamente chiede al paziente il livello di dolore percepito in modo tale da adattare la pressione delle tecnichealle sensazioni del paziente.
Solitamente dopo il trattamento si può avere un leggero indolenzimento muscolare che è la risposta fisiologica del corpo a quello che gli è stato fatto durante il trattamento. Tutto questo si risolve in maniera spontanea in 24/48 ore.
È necessario che il paziente faccia degli esami prima di sottoporsi al trattamento osteopatico per il mal di schiena?
No, non è necessario nessun accertamento strumentale prima della visita. Qualora fosse necessario effettuare degli approfondimenti sarà il professionista a consigliare al paziente a chi rivolgersi prima di effettuare il trattamento.
Quante sedute di osteopatia servono per il mal di schiena?
Il numero di sedute è molto vario ed è diverso da paziente a paziente. In alcuni casi dipende da quanto tempo il paziente soffre di questa problematica perché più è lungo il periodo di sofferenza e più il corpo adotta dei meccanismi di protezione automatici che sarà più difficile ripristinare.
In altri casi, dal tipo di lavoro o dallo stile di vita del paziente. Anche qui il professionista sarà in grado di affiancare al trattamento degli esercizi da fare a casa e dei consigli per migliorare lo stile di vita e ridurre, se non eliminare completamente, l’origine del dolore.
Solitamente già dopo 2-3 trattamenti si riduce notevolmente la sintomatologia dolorosa del paziente.
Quando il paziente inizierà a sentirsi meglio?
Il paziente si sentirà meglio già al termine della prima seduta nella maggior parte delle problematiche. Per le sintomatologie di lungo corso solitamente servono almeno 3-4 sedute.
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