L’osteopatia pediatrica si sta specializzando sempre più nel trattamento delle disfunzioni che affliggono la salute dei neonati e dei bambini.

La valutazione in osteopatia pediatrica non riguarda solo il neonato, ma comincia dalla madre, dalla gravidanza e dal parto, fino ad arrivare alle condizioni di vita del bambino e del suo stato generale di salute. L’osteopatia pediatrica risulta essere un’ottima soluzione a disfunzioni di vario genere: plagiocefalia, difficoltà di suzione, coliche, reflusso gastroesofageo e altro.

La forza dell’osteopatia, infatti, è quella di non avere dei confini ben definiti proprio perché i suoi principali riferimenti sono sempre stati il concetto esteso di natura e di salute.

Nell’osteopatia pediatrica su cui c’è grande interesse in questi ultimi anni, meritano attenzione gli insegnamenti del dott. Castagnini e il suo metodo FSC (Facilitazione Sviluppo Cerebropotenzialità).

Osteopatia pediatrica: i principi del dottor Castagnini

È importante conoscere i principi del dott. Mario Castagnini per riconoscere cosa è normale da cosa non lo è, in modo da poter trattare per tempo i bambini in difficoltà con la giusta dose di stimolazioni.

La matrice fondamentale dello sviluppo riprende il concetto di locomozione riflessa di Vojta e ci insegna che fisiologicamente, dopo la scomparsa dei riflessi primari, compariranno degli schemi che consentiranno al bambino di rotolare, strisciare e gattonare, e che vanno semplicemente facilitati. Questi schemi fisiologici hanno una precisa sequenza temporale, con eccezione di soli 15 giorni da un bambino ad un altro, e conoscere questa progressione permette di riconoscere inequivocabilmente una disfunzione, in presenza della quale è necessario intervenire assolutamente entro i primi tre mesi.

Il trattamento osteopatico nel bambino: quando intervenire?

Sappiamo che nei casi di parto difficile bisogna testare il bambino a partire dalla sesta settimana. Questi casi sono:

  • parto pretermine-prematuro (entro la 38^ settimana di gestazione);
  • parto gemellare;
  • bambino di basso peso (inferiore a 2500 gr);
  • parto da madre diabetica o con gestosi;
  • parto distocico (forcipe, ventosa, taglio cesareo, parto podalico, parto precipitoso, distacco intempestivo di placenta, ecc.);
  • indice di Apgar inferiore a 3 al 1° minuto e inferiore a 7 al 5° minuto;
  • neonati con crisi convulsive;
  • ittero neonatale grave;
  • crisi ipocalcemiche o ipoglicemiche con segni neurologici;
  • parti con liquido amniotico tinto-melmoso;
  • neonati con infezioni in atto.

Il genitore dal canto suo deve mettersi in allerta nel caso in cui il bambino presenti alcuni di questi sintomi:

  1. difficoltà nella suzione;
  2. tensione e pianto durante il cambio del pannolino e durante il bagnetto;
  3. scarsa attenzione agli stimoli affettivi (non orienta lo sguardo, non guarda) e scarsa iniziativa psicomotoria (bambino mangia e dorme);
  4. tiene sempre il capo da un lato;
  5. strabismo accentuato che si prolunga nel tempo;
  6. rigidità agli arti;
  7. crisi epilettiche, convulsioni;
  8. non dorme bene ed è fastidioso, irritato, irritabile;
  9. tosse, rigurgiti e vomito frequenti e non motivati.

Il dott. Castagnini in un breve esame valuta quali siano le basi fondamentali dello sviluppo e cioè:

  • competenza posturale spontanea e “provocata”, in posizione sia supina che prona
  • competenza e capacità funzionali da prono e supino
  • presenza di reflessologia primaria e fondamentale
  • reattività alle prove posturali imposte
  • tono muscolare
  • attenzione e comunicazione (quando possibile, in relazione a vista e udito)

Compito dell’Osteopatia è anche quello di integrare questi principi per essere di gran lunga più efficace non solo nel lavoro sui bambini, ma anche nella lettura nel tempo di queste tappe saltate che potranno poi essere delle disfunzioni da adulti.

C’è ancora tanto da lavorare per integrare i principi del FSC nel nostro lavoro e siamo certi che l’osteopatia e i nostri piccoli pazienti potranno trarne grande beneficio.