Soffri spesso di mal di testa, dolore al collo e ansia?

In svariate occasioni queste problematiche sono collegate, creando un circolo vizioso.


Può capitare di sentirsi molto stressati, avere spesso dolore alla testa e al collo, fiato corto, sensazione di ansia e malessere generale.

In situazioni come queste dove molti sintomi coesistono contemporaneamente o si alternano durante l’anno, appare difficile delineare un quadro generale e quindi capire come comportarsi per curare il nostro corpo.


Spesso non si riesce a capire che visite o esami effettuare e il medico di base prescrive degli esami generici di sangue e urine, che vengono effettuati con successivo esito negativo, proponendo la forzata diagnosi di stress, magari seguita da una terapia a base di ansiolitici.


Vediamo insieme cosa può comportare l’insorgenza di una situazione simile e perché è così importante valutare da più punti di vista questa situazione.

SENSAZIONE DI NODO ALLA GOLA E FAME D’ARIA? POTREBBE TRATTARSI DELLA CERVICALE

Battito accelerato, sudorazione alterata, nodo alla gola, tensione alle spalle e al collo possono essere tutti sintomi di una problematica a livello cervicale.

Oltre ad un’indagine del distretto cervicale è doveroso effettuare una visita completa per andare ad individuare le strutture che stanno interferendo negativamente con la funzionalità del collo.


Ad esempio, una problematica a livello di cupola diaframmatica (zona alta addominale) ridurrà la capacità dei tuoi muscoli inspiratori principali, alterando così la tua respirazione che coinvolgerà maggiormente i muscoli accessori, come gli scaleni, posti ai lati del collo; questo comporterà una maggior rigidità del collo e una riduzione della mobilità cervicale.

Se la cervicale di partenza non è particolarmente performante, non riuscirà a compensare correttamente questo problema, causando una serie di sintomi accessori come mal di testa, difficoltà a deglutire, sensazione di nodo alla gola, ecc…

Sembra un concetto astratto, ma in realtà stiamo parlando di un gesto primario: la semplice respirazione se ci si sofferma a pensare, venendo svolta in maniera alterata migliaia di volte ogni giorno per giorni, settimane o mesi porterà sicuramente alla comparsa di un sintomo a carico della struttura che non sta “lavorando” correttamente.

UN SINTOMO PORTA AD UN ALTRO SINTOMO, CHE PORTA AD UN ALTRO ANCORA E CHE RIPORTERÀ AL PRIMO

È il cosiddetto “circolo vizioso dei sintomi”.

Spesso sembra di stare bene e solo poche settimane dopo essere sommersi da mille acciacchi.

É una cosa normale, infatti il corpo inizialmente tenta di compensare in qualche modo a seguito della comparsa della prima disfunzione e dei primi sintomi, caricando di lavoro extra le strutture limitrofe, che a lungo andare cedono, manifestando la comparsa di un altro sintomo, il quale oltre a crearne di nuovi aggrava i precedenti.


È sufficiente pensare alla classica cefalea muscolo tensiva, che compare o si aggrava maggiormente dopo che il paziente ha già dolore al collo:

rigidità cervicale —> ridotta elasticità della muscolatura cervicale —> aumento della tensione delle membrane del cranio —> comparsa o aumento del mal di testa.


Se alla base si ha anche una somatizzazione, il circolo si amplia ulteriormente:

ansia emotiva o legata a un sintomo —> respirazione alterata —> aumento rigidità del diaframma addominale —> lavoro eccessivo della muscolatura cervicale per compensare —> rigidità cervicale —> ridotta elasticità della muscolatura cervicale —> aumento della tensione delle membrane del cranio —> comparsa o aumento del mal di testa.

Questo perché la base del cranio, il distretto cervicale e quello diaframmatico, hanno in comune dei passaggi anatomici di importanza cruciale per il nostro sistema nervoso parasimpatico ed ortosimpatico; quindi, le situazioni precedentemente descritte diventano delle problematiche molto più complesse rispetto ad una più semplice distorsione di caviglia o ad un dolore al pollice.


UNA GOCCIA AL GIORNO FA TRABOCCARE IL VASO

  • la sedentarietà: passare ore e ore nella stessa posizione o comunque svolgere pochissimi passi al giorno (meno di 7000) è deleterio per la nostra salute;
  • problematiche a livello visivo od occlusale ignorate per anni: se ogni giorno non si vede al meglio o non si mastica correttamente, i muscoli (perioculari o occlusali) dovranno fare un lavoro extra e chiedere aiuto alle strutture limitrofe;
  • posizioni errate protratte nel tempo: dormire in posizioni non fisiologiche (come a pancia in giù con la testa ruotata), passare ore su un materasso troppo molle che asseconda eccessivamente le nostre già presenti problematiche posturali, rimanere affossati nel divano tutto il week end, o una postura lavorativa da smart working non adeguata al nostro corpo.

Questi ed altri atteggiamenti sono esempi di come, poco alla volta, svolgiamo azioni errate quotidianamente, protraiamo atteggiamenti dannosi per il nostro corpo e spesso trascuriamo avvisaglie di sintomi che compaiono come innocue leggerezze, ma che poi continuando con queste abitudini e soprattutto continuando a rinviare l’inizio di un percorso terapeutico, peggiorano nel tempo.


Il mio consiglio è quello di fermarti un secondo, ascoltare il tuo corpo, ricordando che un sintomo è un campanello di allarme che ti sta lanciando il corpo per comunicarti che qualcosa non sta funzionando bene; inoltre chiediti se sei soddisfatto/a del tuo stato di salute attuale e quanto saresti felice se potessi finalmente migliorarlo liberandoti di quei sintomi che ti affliggono ogni giorno da così tanto tempo.


Quando avrai deciso di affrontare i tuoi problemi, contattami per effettuare la tua prima visita osteopatica a Savona; l’obiettivo primario sarà quello di andare ad individuare la causa dei tuoi problemi per poi impostare il tuo piano terapeutico personalizzato, effettuando trattamenti osteopatici a Savona ed eventuali terapie complementari a seconda del caso.

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