Dalla fine del secolo scorso a tutt’oggi almeno un quarto di tutte le coppie hanno difficoltà nel concepimento. Dopo il consulto con vari specialisti (ginecologi, andrologi…), troveranno assistenza nel concepimento usando diverse tecniche, dalla modificazione dello stile di vita e dell’alimentazione alla chirurgia, a tutta una serie di possibilità di tecnologie di riproduzione artificiale (ART) del tipo IVF, ICSI, FER, PGD/PGS, IVM etc. Ma solo una piccola percentuale (dal 9 al 28 per cento) porterà a termine una gravidanza usando i vari metodi clinici. Inoltre, nonostante le varie procedure diagnostiche, in un certo numero di donne non viene individuata alcuna causa dell’infertilità. Il loro desiderio di avere un figlio rimane insoddisfatto.

Che cos’è l’infertilità?

  • impossibilità di procreare;
  • impossibilita di fecondare.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute, si considera una coppia infertile quando dopo 1 anno di rapporti regolari (3-4 volte a settimana) senza alcun metodo contraccettivo, non è avvenuta alcuna gravidanza. Alcuni dati:

  • l’incidenza di infertilità nei paesi industrializzati è del 15-20 per cento;
  • cause dell’infertilità nella coppia: 35% donne, 30% uomini, 20% entrambi e 15% sconosciuto;
  • il punto massimo di fertilità nella donna: 25% di possibilità di rimanere incinta tra 15-30 anni; questo scende a 12% a 35 anni per poi scendere ancora al 4% a 40 anni (con possibilità di aborto spontaneo per malformazioni genetiche).

Quali sono le cause dell’infertilità femminile

  • Età (oggi ci si sposa/convive più tardi);
  • Obesità;
  • Anoressia;
  • Abuso di droghe, alcol, nicotina;
  • Cause psicologiche (stress);
  • Diabete;
  • Malattie della ghiandola tiroidea e del surrene;
  • Apparato riproduttivo: problemi cervico-vaginali, uterini, tubarici, ovarico-ormonali, immunologici, genetici, e di eziologia sconosciuta.

Osteopatia e infertilità

Prima di iniziare a parlare di come l’Osteopatia possa essere d’aiuto in casi di infertilità, è doveroso circoscrivere il campo d’azione visto il contesto spesso molto difficile, soprattutto da un punto di vista emotivo, che la coppia si trova a vivere. La maggior parte delle volte, infatti, le donne si rivolgono all’osteopatia in preda alla disperazione dovuta magari al fallimento di terapia mediche.

È dovere dell’osteopata quindi cercare di accompagnare i pazienti in questo “percorso” senza innescare aspettative, ma spiegando il proprio compito, ossia quello di aiutare il corpo a ristabilire l’equilibrio dell’organismo in modo che sia la natura a decidere il resto.

Come funziona l’osteopatia in caso di infertilità femminile

Il trattamento osteopatico aiuta a migliorare il funzionamento dell’apparato ginecologico attraverso un’ottimizzazione della mobilità degli organi genitali, del sistema muscolo scheletrico, delle ossa del bacino, del sistema circolatorio e, di conseguenza, dei relativi ormoni.

IL MOVIMENTO È VITA: questo è il principio alla base dell’Osteopatia.

La funzionalità dell’apparato ginecologico può essere aiutata con l’osteopatia attraverso trattamenti che mirino a:

  • ristabilire la mobilità dell’utero, liberandolo per esempio da aderenze peritoneali o cicatriziali;
  • rimettere in equilibrio tutti i legamenti ed il legamento sospensorio dell’ovaio;
  • ridurre la compressione viscerale sugli organi genitali;
  • liberare l’apparato ginecologico dal colon sia a sinistra che a destra.

Come avviene il trattamento osteopatico in caso di infertilità femminile

Lo strumento dell’osteopata sono le mani e la percezione palpatoria lo guida nella ricerca della disfunzione. Gli organi interni possiedono una loro mobilità, la quale però può essere compromessa per diversi motivi: a seguito di interventi chirurgici, esiti cicatriziali, intossicazioni, traumi di diverso tipo fino a errori alimentari protratti nel tempo. Insieme alla mobilità viene persa anche la loro funzionalità e la nuova situazione “disfunzionale” viene registrata dal sistema nervoso autonomo.

Nel trattamento delle pazienti alla ricerca di una gravidanza l’osteopata inizia dalla verifica di una buona meccanica del bacino e di tutte le articolazioni. Qualsiasi trauma diretto sulle strutture come sacro e coccige, dovuti spesso a delle cadute, o per esempio dei colpi di frusta che possono compromette la meccanica, va trattato e ripristinato.

Altrettanto importante è il trattamento manipolativo osteopatico rivolto all’apparato circolatorio nel suo complesso e in relazione all’apparato ginecologico. Ogni restrizione della mobilità degli organi determina la diminuzione del flusso dei liquidi oltre al sangue, anche della linfa, causando quindi degli squilibri all’interno dell’organismo. È essenziale mantenere una buona circolazione arteriosa, venosa e linfatica. Le arterie ovariche nascono dall’aorta sinistra e dall’arteria renale a destra, e così le rispettive vene. Per cui l’approccio osteopatico, come suo solito, si estende a zone del corpo distanti dalla “patologia”. Pertanto, il trattamento osteopatico non sarà concentrato solo sul bacino ma anche su tutta la colonna.

Le principali attività delle ovaie sono relative alla produzione ormonale; esse hanno una funzione esocrina (ovuli) ed endocrina (producendo gli ormoni sessuali femminili – estrogeni e progesterone, ed una piccola percentuale di testosterone). Entrambe sono in relazione con il sangue che trasporta le informazioni necessarie dal sistema ipotalamo-ipofisario alle ovaie, e viceversa. Ogni alterazione di quest’asse comporterà una perturbazione della circolazione liquida. Gli ormoni GNRH prodotti dall’ipotalamo vengono rilasciati all’ipofisi tramite via sanguinee, che a loro volta rilasceranno LH e FSH. La perturbazione di questo asse può essere di origine meccanica (restrizione della mobilità SSB, disfunzione di C0-C1).

Dobbiamo ricordare che l’ipotalamo è situato nel nostro sistema limbico; dunque, una causa psicologica (restrizione membranosa) potrà avere un effetto sull’ipotalamo con un eventuale alterazione dei ritmi biologici, neurologici e neuro-endocrini con conseguenza di un blocco dell’asse ipotalamo-ipofisi. Il trattamento osteopatico potrà essere puramente meccanico o membranoso a livello del cranio.

Il trattamento della tiroide (T3-T4) e dell’osso ioide garantisce una buona vascolarizzazione di queste aree, che è molto importante. Dobbiamo sempre liberare, se necessario, il diaframma toracico. Una buona respirazione comporta una buona circolazione, dunque, anche una buona eliminazione di tutte le sostanze nocive ed una prevenzione di una congestione addomino-pelvica. La mobilità diaframmatica ha un effetto diretto sulla massa viscerale, e può essere responsabile di una compressione asimmetrica sull’apparato ginecologico e uno squilibrio della mobilità del fegato con conseguenze sul ritorno venoso.

Per ciò che riguarda specificatamente l’utero, il suo punto più fisso sono i legamenti sacro-uterini (istmo-uterini) che si inseriscono principalmente a livello S2 (seconda vertebra sacrale). Esiste perciò una mobilità dell’utero in relazione a questa inserzione. L’Osteopatia agisce anche a livello tubarico, la mobilità delle tube (dove avviene il concepimento) consente la funzionalità delle cellule ciliate presenti nella loro mucosa interna, che a loro volta consentono la migrazione dell’ovulo nella tuba. Quando l’utero è spostato da un lato, questo inevitabilmente comporta un adattamento della posizione delle tube e della loro pervietà. Importante anche il diaframma pelvico, che incappa facilmente in disfunzioni per motivi emozionali e che troviamo spesso in ipertono.

Di fondamentale importanza il Sistema Nervoso Autonomo, per cui la risoluzione delle disfunzioni della colonna lombare e del sacro sarà molto importante. Queste vertebre partecipano alla regolazione della vaso motricità a livello della sfera ginecologica. Una restrizione vertebrale può essere all’origine di un ipercontrattilità dell’utero, che è da evitare. Una restrizione di mobilità del sacro, delle iliache e/o del coccige comporterà una tensione anormale sui legamenti coinvolti, che limiteranno la mobilità dell’utero a loro volta, alterando la sua funzione (che è appunto la riproduzione).

Conclusioni: il trattamento osteopatico e il suo contributo in caso di infertilità

L’Osteopatia può essere quindi un valido aiuto nel caso di difficoltà di concepimento, insieme ad un lavoro di disintossicazione, ad un’alimentazione corretta e ad uno stile di vita sano, che sono concause importanti del funzionamento di tutto l’organismo, e quindi anche dell’apparato ginecologico.

Presso il mio studio a Savona, effettuo trattamenti osteopatici per infertilità, sebbene il trattamento sia tuttavia complesso. Entriamo in una zona sensibile, emotiva. Dobbiamo riuscire a trasmettere calma e serenità. Spesso si trattano coppie che da tanto tempo cercano di avere un figlio e sono stanchi, delusi. È consigliato trattare insieme anche il compagno.
Possiamo anche intervenire nelle coppie che sono in attesa per l’inseminazione artificiale. Certamente è difficile dimostrare che l’osteopatia può aiutare nell’infertilità della donna, ma comunque dopo i trattamenti avrà sicuramente un benessere generale migliore, e possibilmente una gravidanza.

Consideriamo sempre il corpo umano come un tutto funzionante e non possiamo immaginare che si possa trattare una parte di esso in isolamento.

Viola Frymann, osteopata di fama mondiale recentemente scomparsa, diceva: “Ogni paziente ad ogni visita è un territorio nuovo da esplorare”.

Bibliografia:

Sabine Heim – Universität Krems Does Osteopathic treatment influence the hormone level of hyperandrogenaemic infertile women?

Astrid Kapper – Universität KremsUnexplained Subfertility and Osteopathic Treatment A Clinical Trial

Alternative Infertility Treatments: Cranial Osteopathy


Weiyuan Cui “Mother or nothing: the agony of infertility”– Bull World Health Organ. 2010 Dec 1;88(12):881-2. doi: 10.2471/BLT.10.011210.

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